Le stanze di Mercurino, precettore del grande Imperatore

 


Quattro rintocchi delle campane. Alba. "Un'altra notte in bianco", pensò tra sé la duchessa Margherita. Il re Filippo di Castiglia era da poco deceduto ed ora bisognava pensare a Carlo. "Come farà ad essere il futuro re di Spagna, e futuro imperatore del Sacro Romano Impero, è così piccolo....". Le risuonava in testa questo pensiero.

"Chiamerò Mercurino: quell'uomo sicuramente potrà aiutarmi".
E così fece. Prese pergamena e penna d'oca e cominciò a scrivere una lettera. Passò qualche giorno sino a che un messaggero a cavallo arrivò nel palazzo Arborio Gatinara.
"Signore, una missiva per lei", si preannunciò il servitore.
Mercurino ricevette la busta e cominciò a leggere. "Difficile compito quello che Margherita mi sta dando. Tuttavia non posso rifiutare", disse tra sè colui che era conosciuto da tutti come il Gattinara. Il tempo passò rapidamente e in otto mesi organizzò l'educazione di Carlo.
"Riuscirò signore ad imparar a regnare?" Chiese un giorno Carlo, appena compiuti 10 anni.
"Eccome! Non sarete mai soli, signore", chiosò il precettore. 

 E Mercurino non sbagliò. Quel giovane alle prime esperienze divenne Carlo V, imperatore del Sacro Romano Impero.

"O imperatore, siate sempre accorto e illuminato, come avete imparato nella Vostra formazione giovanile", scrisse il Gattinara nella sua operetta a favore del grande imperatore. 

Ed oggi ancora nel cuore della città del Vino, in Bassa Valsesia, si conserva il palazzo della famiglia di Mercurino ed in quelle sale risuonano i ricordi di una figura che ha segnato la storia.  

Questa briciola si ispira alle vicende storiche che videro protagonista il cardinal Mercurino di Gattinara e Carlo V. 

Foto Fai

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