Il panettone centenario di Borgosesia: una curiosità natalizia

La Briciola di Dicembre

I rintocchi del campanile in lontananza. Qualche fiocco di neve cade sui tetti del Ducato. E' la Vigilia di Natale e dopo la messa ci sarà come di consueto il banchetto.

"E' ormai pronto?", chiede Ludovico il Moro, alzandosi dal suo trono.

I servitori sono indaffarati. C'è chi sistema gli ultimi dettagli delle grandi tavolate. Chi sistema i tendaggi alle finestre e chi fa la polvere ai candelabri. Nel frattempo le cucine stanno lavorando a spron battuto. Capo cuoco cuoce i polli ripieni, mentre l'aiutante sta pelando le patate per poi preparare un ottimo timballo. I servi lavano i tegami e tengono i fuochi ben accesi. 

L'ora del pranzo si avvicina e pian piano i cortigiani provenienti da ogni parte del Ducato si apprestano a presntarsi all'ingresso del grande palazzo degli Sforza. Via via, alla spicciolata, vengono fatti accomodare nelle lunghe tavolate. Sorseggiano nei bicchieri di cristallo un vino proveniente dal Piemonte mentre parlano dei progetti per l'anno successivo. Ludovico sorride ai presenti mentre osserva i presenti. 

Comincia il banchetto. Molteplici le specialità che vengono servite e tutti assaggiano e gustano animatamente le pietanze. Il pranzo prosegue sino al tardo pomeriggio. E' l'ora del dolce tanto atteso. Il capo cuoco aveva demandato a Toni di seguire passo passo la cottura di un nuovo dolce preparato in onore del Duca proprio in occasione delle festività natalizie. Il ragazzo però, probabilmente stanco per le fatiche che avevano richiesto i giorni precedenti del banchetto, si addormenta. Nessuno si accorge di lui. E' proprio Toni che all'improvviso sentendo l'odore di bruciato si risveglia all'improvviso. Tremendamente spaventato per la reazione del suo padrone, si ricorda che in realtà poteva puntare sull'asso nella manica.

Il pomeriggio del giorno precedente infatti aveva preparato un dolce per i suoi amici con tutto quello che aveva preparato sul banco del panettiere di corte: farina, lievito e ancora, uova, burro, uvetta e canditi. Aveva mescolato tutto in una grande scodella in attesa poi di mettere il tutto nel forno. 

In quel momento con il dolce del Duca bruciato, doveva pensare immediatamente ad una alternativa. Prese allora l'impasto che aveva a disposizione e che aveva riservato per ben altra occasione. Si fece il segno della croce e infornò. Un profumo leggero iniziò a diffondersi non solo nella cucina ma anche nella sala del Duca. 

Dopo aver sfornato le grandi pagnotte, le confezionò su vassoi d'argento, chiedendo ai camerieri di servirli.

I commensali videro lo strano dolce e seppur non lo conoscessero, vedendo Ludovico gustarlo dapprima con parsimonia e poi con grande piacere, lo imitarono. Scoprirono tutti una sorpresa meravigliosa che chiamarono "El pan de Toni" (in dialetto il pane di Toni). Con il passare del tempo quella denominazione passò al nome Pan de Toni e quindi Panettone. 

 

La curiosità sul dolce borgosesiano

La storia sopra riportata si ispira alle origini del Panettone la cui tradizione vuole esser nato a Milano nel 1495. Non tutti probabilmente conoscono questa storia e forse non tutti sanno che anche a Borgosesia sino agli anni Cinquanta vi era una pasticceria che produceva un panettone storico. Seppur non antico come quello milanese, aveva comunque una bella tradizione alle spalle. Era un dolce infatti che prendeva il nome della città.

 La pubblicità scelta per diffonderne la presenza era "Seso, il panettone conteso". Veniva prodotto dalla pasticceria Oreste Giacomini/ Baratto Eugenio che si trovava in via 11 febbraio ad Aranco di Borgosesia. Un prodotto che come si può notare in una delle pubblicità storiche venne prodotto nell'Ottocento e a seguire dopo una pausa venne ripreso nella Seconda metà del Novecento.

"Genuinità e qualità degli ingredienti impiegati per la preparazione del Panettone Seso sono assoluta garanzia dei buongustai": si legge in una pubblicità dell'epoca inerente proprio il prodotto. 

Oggi ci sono altre pasticcerie locali che realizzano prelibatezze proprio in occasione delle festività natalizie, ma sembra che la tradizione del Panettone Seso si sia persa tra le pieghe della storia locale. 






 

Commenti

Post più popolari