Come il Macagn divenne il formaggio più "gettonato" durante il regno di Italia





La borsa era pronta, si osservò l'ultima volta allo specchio. Sistemò i baffi e gli occhiali.

 "Tutto è perfettamente in ordine", ripeté tra sé.

 La moglie lo scrutò benevolmente sulla porta della stanza. 

"Aspetta, manca ancora una cosa...", disse avvicinandosi all'uomo. Gli porse un fazzoletto di tessuto con le sue iniziali.

"Grazie cara". Le schioccò un bacio sulla guancia e le accarezzò il viso.

L'uomo si avviò verso l'ingresso e salì sulla sua auto. 

"Tesoro, hai dimenticato qualcosa..", ricordò la donna porgendo un piccolo paniere di vimini, coperto da una tovaglietta.

Lui la osservò con un sorriso: "Che smemorato...come farei senza te. Grazie".

Si avviò verso l'auto. Il giorno prima aveva affrontato le curve della Valsesia e aveva portato la famiglia a trascorrere una giornata all'alpe Maccagno, uno spazio naturale meraviglioso dove tra l'altro aveva potuto gustare una toma speciale. Era rimasto talmente folgorato da acquistarne due forme. Poco prima di lasciare Biella, quel mattino, ripercorse tutti gli istanti vissuti il giorno prima, con il sorriso sulle labbra. 

 Parcheggiò l'auto alla stazione e salì sul vagone della locomotiva. Il freddo di novembre aveva fatto cristallizzare i vetri. Vicino a lui un altro parlamentare che conosceva era impegnato a leggere il giornale. 

"Tempi bui, vero Quintino?"

"Eh già, le industrie arrancano, dobbiamo lavorare a fondo per il nostro territorio", riprese.

Parlarono per tutto il viaggio. 

Le ore passarono, il sole fese capolino in cielo per poi tramontare. Il mattino successivo l'arrivo a Roma.

"Si avvisano i gentili passeggeri che il treno 3456 diretto a Roma è in arrivo". 

Quintino si sgranchì le gambe e si alzò. Prese la borsa e il paniere. Salutò il collega e si avviò verso l'uscita del vagone.

Si fermò quindi al bar e sorseggiò un bell'espresso mentre un via vai di auto faceva da contrappeso allo scorrere del tempo.  Si ritrovò quindi nel suo ufficio e iniziò a lavorare. Scartabellò i documenti che trovò sulla scrivania. Era talmente impegnato che non si accorse come il tempo scorresse rapidamente. In un batter d'occhio era l'ora di pranzo. 

"E' permesso, onorevole?", si affacciò un capannello di signori. Tutti in giacca e cravatta.

Quintino alzò la testa dai suoi calcoli e sorrise.

"Prego..."

I colleghi lo salutarono, chi in maniera animata e chi più riservato. Poco dopo il biellese sciolse il nodo del fazzoletto e mostrò cosa si era portato appresso dalla sua Valle.

"Ecco il Maccagno, il più buon formaggio realizzato sulle alpi valsesiane". 

I colleghi riuniti nell'ufficio iniziarono a gustare i pezzetti della prelibatezza. 

"Due anni fa in occasione della esposizione generale dei prodotti del circondario a Biella è stato premiato il produttore doc per le sue caratteristiche e peculiarità". Tutti furono entusiasti e chiesero all'onorevole di portare al produttore i loro complimenti e così fece. 

Poco tempo dopo, Quintino prese il suo zaino, e vestito con i pantaloni di velluto, la camicia pesante, il cappello da montaro e gli scarponi pesanti e si avviò verso l'alpeggio. Incurante del freddo e della fatica, l'onorevole arrivò dal proprietario dell'alpeggio. 

"Signore, buongiorno..."

"Chi siete voi?", riprese il contadino.

"Sono Quintino Bella".

"Il banchiere? Guardate che qui di soldi non c'è ne sono..."

"Non son qui per denaro ma per farvi i complimenti per il vostro maccagno".

Il contadino osservò l'onorevole fondatore di un noto istituto di credito. Mai nessuno di autorevole si era spinto sin da lui se non per chiedere soldi. 

"Non volete soldi?"

"No, solo ringraziarvi per il lavoro che fate".

Il montanaro rimase interdetto. Continuò a scrutare il banchiere per qualche manciata di secondo e poi si avviò in cascina. Prese una forma di Maccagno e senza dire nulla la porse all'ospite. 

"Quanto vi devo?"

"Niente..."

"Grazie".

Bella raccolse nello zaino il formaggio e dopo aver salutato il contadino, depositò una busta di denaro sul tavolo vicino all'ingresso della cascina. All'interno un biglietto: 

Ringraziandovi immensamente per il vostro prezioso lavoro che rende unico il territorio. Onorevole Bella e l'Italia.

Verso il tramonto il margaro tornò alla cascina. Il camino aveva iniziato a fumare, segno che la moglie aveva già acceso il fuoco per preparare la cena. Mentre stava per posare il suo bastone, vide proprio sul tavolo accanto all'ingresso una busta. La prese. Trovò del denaro ed il biglietto. Non sapendo leggere, lo porse alla moglie. Lei lo lesse e spiegò meravigliata cosa c'era scritto sul foglietto. 

"Ti rendi conto Giuvanet, chi è venuto a trovarti?", domandò la donna.

L'uomo incredulo non seppe cosa dire né per la donazione né per le parole che aveva sentito poco prima pronunciare. 

"Vorrà dire che questo sarà il formaggio del Quintino", seppe dire solo quelle parole. I due mangiarono la minestra per poi andare a coricarsi. Seppur gli impegni e la fatica fisica della giornata pesavano sulle loro spalle, quanto era accaduto quel giorno li fece rimanere svegli. 

All'alba del mattino successivo, su consiglio della moglie, il montanaro preparò un cesto con dentro due tome e si diresse verso il cuore di Biella in bicicletta. Andò a casa dell'onorevole. Suonò. Disse che stava cercando proprio lui in persona. 

"Un attimo", rispose il guardiano.

Poco dopo uscì il banchiere con un grande sorriso. 

"Per voi, siete stati troppo gentili, non dovevate", disse il contadino porgendo le forme di Maccagno.

"E' il minimo".

"Sarà il vostro formaggio..."

Si scambiarono una stretta di mano ed entrambi cominciarono la loro giornata con uno spirito decisamente diverso.


Questa Briciola si ispira alla storia legata al banchiere e onorevole biellese Quintino Sella che era solito portare con sé nelle sue trasferte romane il tipico formaggio locale per farlo conoscere a colleghi.                 

Pare inoltre che fosse il formaggio preferito non solo di Quintino Sella ma anche della regina Margherita di Savoia. 

Il Macagn è anche presidio Slow Food.     

Accenni sul Macagn: 

Regione Piemonte, Disciplinare di produzione del Formaggio Maccagno, in Bollettino Ufficiale, 14 agosto 2002. URL consultato l'11 aprile 2018.

https://www.onaf.it/uploads/public/8223_maccagno.pdf

Foto web.                                                                

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