Panni stesi e parole al vento


Il sole inizia a nascondersi dietro la folta pineta. Il profumo della resina si espande trasportato dal vento. Agnese è da poco tornata a casa da lavoro. Prima di fare qualsiasi cosa, si limita ad uscire sul balconcino che guarda verso le montagne e si abbandona sulla poltroncina di vimini. Il ritmo della giornata via via rallenta. Ode solo qualche uccellino che canta in lontananza, il profumo della menta che colora il vasetto sul tavolino di legno e il suono quieto del bucato steso sullo stendino della casa di fronte a quella in cui vive.
"Agne!", sente dall'altro lato della strada.
"Ciao Rosa!"
"Che fai di bello?"
"Riflettevo..."
"Agne tu sei una ragazza molto giudiziosa. Se avessi mai avuto una figlia avrei voluto fosse come te. A cosa pensavi?"
"Ero immersa im mille cose e poi il profumo delizioso dei tuoi panni che danzano all'aria mi ha come svegliata da un incanto!", risponde la giovane alla anziana con il grembiulino a quadretti.
"Cara Agne, il bucato...Ho imparato a farlo dalla mia nonna, te pensa quanto tempo è passato".
"In effetti, anche la mia di nonna mi insegnò come stendere bene i panni...Sicuramente con il passar del tempo è cambiata molto la tecnica per lavare gli abiti!", riprende la giovane.
"Certo! Pensa che fino a quando vivevo su in quel piccolo nocciolo di montagne, in Alta Valle, usavamo la cenere. In pratica, prima con acqua e un pezzetto di sapone, che aveva preparato la mia nonna, strofinavamo i panni alla fontana in piazzetta, poi li mettevamo in un grande catino che coprivamo con un vecchio lenzuolo. A seguire, la Maria, mia sorella, spargeva la cenere con acqua sul telino. La polvere si depositava sul fondo del contenitore e quindi sui vestiti. Lasciavamo il tutto a mollo per una notte e poi si rischiacquava. Infine si stendeva al sole. E come per magia i panni bianchi diventavano candidi come la neve".
"E ti manca questa pratica?"
"Sento la mancanza del condividere un momento insieme.  I panni infatti venivano lavati da tutte le donne della famiglia insieme alle vicine di casa. E quando ci si occupava del bucato si parlava e si parlava tanto eh,...Ora niente di tutto questo, la lavatrice fa tutto ma ci ha tolto il pettegolezzo", sottolinea Rosa.
"Immagino. I tempi sono cambiati..."
"Però ora posso parlare con la Agnese al di là di un balcone, una Agnese che è originale e che sa ascoltare, e che mi legge alcuni dei suoi libri preferiti". La ragazza sorride ringrazia la donna che con una bacinella si affretta a raccogliere i panni stesi mentre una pioggerellina estiva scivola lieve sulle foglie di insalata nell'orto vicino. 

Foto di Pixabay

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