La "Posa dei morti" e la lapide che segnò la storia di Rimella
"1551, aprile 21, dies Domini Nostri, Iesu Christi. Illustrissima e reverendissima Eccellenza, vescovo della nostra terra, l'intera comunità di Rimella e gli abitanti di Campello si uniscono nel più grande e sommo ringraziamento per la sua immensa azione. Vogliate accogliere la nostra benevolenza tutta e quando vorrete tornare nelle nostre valli, saremo lietissimi di darvi nostra accoglienza. I nostri saluti. ''.
Il vescovo di Novara lesse quelle parole e un lieve sorriso fiorì sul suo volto. Grazie al suo intervento si era rotta una tradizione secolare che ormai era sempre più difficile da portare avanti.
Sino a quel tempo infatti, gli abitanti di Campello, erano soliti organizzare lunghe processioni per portare i loro defunti sino al cimitero di Rimella, ai piedi delle montagne.
Con la pioggia e la neve tutto diventava davvero più complesso. Il sentiero impervio unitamente alle difficoltà nel reggere i corpi avvolti nelle coperte di lana, rendevano ogni volta il viaggio verso il riposo eterno, davvero una missione. Una volta al mese circa si partiva all'alba per scendere in Valle. Prima però di arrivare al campo santo ci si fermava in una piccola conca naturale, abbracciata dalla roccia. "Una piccola fermata e poi si riparte", era solito ripetere la guida della processione. E da lì arrivavano a dar "man forte'' gli abitanti di Rimella per portare le salme a riposare nella terra.
Un giorno però il vescovo della diocesi che incorporava anche quella valle, iniziò a ricevere tante missive in cui si chiedeva aiuto per trovare una soluzione più pratica alla questione. Il monsignore tergiversò per qualche mese. Poi decise di intervenire. Da Novara salì sino al piccolo villaggio montano. Ci vollero 4 giorni, a bordo di una carrozza.
Una volta arrivato diede incarico al parroco di Rimella di benedire un campo tra le creste dei monti per poter seppellire i corpi direttamente a Campello. E così si fece. La processione dalle cime con i corpi esanimi degli abitanti dell'alta montagna si concluse. Ma in ricordo di quel cambiamento epocale venne realizzata una effigie e si lasciò una croce che ancora oggi transitando per raggiungere la bocchetta di Campello la puoi scorgere. È una testimonianza del passato. Un'orma lasciata da chi ha cambiato per sempre il corso della storia.
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Lapide con la data della conclusione delle processioni funebri montane |
Questo racconto si ispira ad una processione storica tra Rimella e Campello. La lapide esiste davvero e si può vedere accanto ad una cappella chiama "La Posa dei morti".
Foto tratte dal web
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