Alberghi dal Col D'Olen a Santa Margherita Ligure: ecco come faceva affari la "tribù dei Guglielminotti"



                                                 

Primavera anno 1850. Alagna. 

"Allora è tutto pronto?", chiese l'uomo con il panciotto e gli occhiali sulla punta del naso.

"Si signore, il podestà sta arrivando", rispose con un certo timore reverenziale il caposala.

Nel giro di poco tempo in effetti fece il suo ingresso nel sontuoso albergo un uomo paffuto con al suo fianco un capo polizia che reggeva lo stemma del Comune.

"Prego, accomodatevi", disse sorridendo il proprietario di casa.

I due entrarono e subito vennero investiti da un profumo di fiori incredibile. La sala di ricevimento era particolarmente illuminata grazie alle ampie finestre che davano sulle montagne. I tappeti erano riccamente decorati e un grande scalone preannunciava la presenza di ampi spazi al piano superiore.


      Albergo Monte Rosa - Alagna

Fecero il giro della struttura e non poterono che ammirare le meraviglie di quell'hotel sorto nel cuore di Alagna. Era un piccolo gioiello incuneato tra le case walser.                                          

"Non possiamo che augurarvi buon lavoro, e se doveste aver bisogno, fateci sapere", disse tutto d'un fiato il podestà. 

Dette queste pochissime parole, il primo cittadino si congedò non si sa il perchè, comunque, un pizzico di invidia punzecchiava il suo animo. Lui infatti mai si sarebbe immaginato che la struttura ricettiva di Alagna sarebbe stata una delle tante gestite e realizzate dai Guglielmina.

Dalla visita del primo cittadino, cominciò una stagione intensa per l'albergo: clienti appartenenti all'alta nobiltà, provenienti dai paesi vicini, cominciarono ad alloggiare nelle stanze e godersi quell'aria salubre che in città non c'era. 

E così, visto che gli affari andavano molto bene, la famiglia degli albergatori si domandò: "Perchè non proviamo ad aprire anche un altro punto ristoro?". E così fecero. Nel giro di una decina d'anni nacque l'Albergo delle Alpi a Riva Valdobbia, una struttura lignea che offriva sale da tè, di ristoro, e stanze  riccamente adorne. 


                                                     Albergo delle Alpi - Riva Valdobbia

In effetti non si può dire che i Gugliemina non fossero dei bravi imprenditori, tanto che nel 1878 persino re Umberto Primo sostenne la famiglia valsesiana per costruire la terza struttura ricettiva, niente meno che al Col D'Olen, a 2900 metri di quota.

                                  
                                                        

                                                                                    Albergo Col d'Olen

 E terminata la fatica per realizzare l'edificio sulle cime nevose, nel 1879 si occuparono dell'albergo Italia di Varallo. Ma la smania di lavorare nell'ambito alberghiero non si fermò: nel 1882 furono addirittura chiamati a realizzare un albergo al Mottarone.

La famiglia valsesiana era un uragano di idee e tra il 1900 e il 1901, non accontentandosi della montagna, decise di puntare al mare aprendo l'hotel Bellevue alpino di Giglese e l'Eden a Santa Margherita, aggiungendo inoltre la gestione del Royal ad Ospedaletti.

La notorietà della famiglia crebbe al punto che arrivarono a gestire il ristorante Cafè Chantant durante l'esposzione nazionale del 1891 a Palermo. 


                                     
                                                            Albergo Eden - Santa Margherita


L'aspetto particolare di questi imprenditori è che in ogni località portava con sè la Valsesia: i mezzi di trasporto che dovevano portare i clienti nelle strutture liguri riportavano cartellonistiche con parecchi riferimenti al Monte Rosa. Senza contare che sui tavolini delle hall, alle pareti delle sale c'erano tante rappresentazioni di paesaggi dell'Alta Valle. 

Insomma, i Guglielmina, che vennero ben presto conosciuti come Guglielminotti perchè erano particolarmente numerosi (Giuseppe ebbe 8 figli, che a loro volta ebbero 24 eredi) portarono il loro territorio in giro per l'Italia, ricevendo lodi e complimenti da clienti d'Oltralpe oltre che italiani. 

Come accade oggi, anche le recensioni contribuirono al buon successo delle attività imprenditoriale dei valsesiani. Sulle pubblicazioni della fine dell'Ottocento e dell'inizio del Novecento liguri e piemontesi venivano esaltati i confort che i Guglielmina garantivano agli utenti, dalla presenza di energia elettrica, all'ascensore ai telefoni e ai riscaldamenti "innovativi".



Fonti

 Archivio Verbano https://archiviodelverbanocusioossola.com/tag/santa-margherita-ligure/page/2/

Rivista valsesiana, anno 1910.

Le immagini sono dell'Archivio Verbano Cusio Ossola.

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