Una Briciola Reale: la storia di Francesco, il primo agente assicurativo valsesiano

 



Varallo, 22 giugno 2023

Cerca di forzare la serratura. La chiave è arrugginita e il nottolino altrettanto. Il sole è cocente, anche qui, ai piedi del Monte Rosa. Il termometro appeso al muro infatti supera i 30 gradi.

L'uomo inizia ad inveire e prova a batter le mani sulla porta. Niente da fare. Si sposta leggermente sul ballatoio cercando di attirare l'attenzione della moglie. In quell'istante Marta dà una leggera spinta al vecchio infisso, gira la chiave ed il battente si apre.

Sono anni che in quel locale nessuno mette piede. Un raggio di luce attraversa la stanza completamente buia e fresca.

L'uomo nel frattempo si è avvicinato, cerca l'interrutore, accende la piccola lampada sul tavolino. Il lume emana una luce che traballa e poco dopo si spegne. L'uomo sbuffa, si asciuga la fronte con un fazzoletto di stoffa che ha in tasca:

«Ecco qui. A destra troverai la camera da letto, a sinistra il bagno. Qui c'è una piccola cucina ed un tavolo con una televisione. Sopra la soffitta che potrai utilizzare a tua discrezione».

L'uomo apre le imposte che scricchiolano e lascia entrare il sole.

«Bene, ora vado sotto a prendere una lampadina da sostituire e poi, se hai bisogno, chiama: noi siamo sotto».

Marta ringrazia ed inizia a posare i due borsoni sul tavolo. C'è in effetti tanto lavoro da fare: l'alloggio richiede una bella pulizia, granelli di polvere danzano lentamente alla luce e tutto sembra essersi fermato a qualche anno fa.

Inizia quindi ad aprire le finestre e a spostare i mobili. Nel frattempo la moglie del proprietario di casa la raggiunge. «Ho pensato che potessero esserti utili», dice porgendole scopa, mocio, paletta e un piccolo aspirapolvere.

La giovane comincia a pulire. Mentre sta rassettando, trova un cofanetto con una fotografia in bianco e nero ed un nome: Francesco Antonio Molino.

Non si osa aprirlo. In fondo, lei sarà solo di passaggio in questa stanza, mentre questo cimelio è legato alla casa.

E così, scende al pian terreno e si rivolge alla moglie del proprietario dell’alloggio.

«Ho trovato questo, penso sia giusto che lo teniate voi», spiega.

La donna osserva il cofanetto e sfiora il coperchio che riporta l’immagine di un uomo non molto alto, con i baffi, gli occhialetti, la giacchetta a righe ed i pantaloni di bella fattura.

«Lui è Franco, un mio avo, era di Varallo – si interrompe per un momento -. Sai, da quanto tempo stavo cercando proprio questo cofanetto?».

Marta sorride mentre osserva con attenzione la anziana intenta ad aprire l'astuccio che custodisce un documento ed una penna.

«Questo mio trisavolo è stato il primo assicuratore in Valsesia con Reale Mutua. Cominciò a siglare polizze nel 1829 – spiega la donna -. Ricordo la mia bisnonna che mi raccontava le molteplici avventure che aveva vissuto».

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Varallo, 10 novembre 1829

«Signori, che dite se proponiamo un brindisi per Franco?».

«Eccome!».

Nella bella villetta nel cuore di Varallo una intera tavolata di persone alzò il calice ripetendo il nome di Francesco, per tutti Franco. C'erano davvero tutti: la sua famiglia, gli amici di sempre, qualche collega di Alagna, di Borgosesia e il podestà. Quella sera si festeggiava qualcosa di importante: Franco di recente aveva ricevuto dalla amministrazione centrale della Società Reale il mandato di agente capo nella Provincia di Valsesia. Insomma, non si poteva proprio non festeggiare.

«Sarà un bell'impegno: anche perché avete anche la attività di agrimensore da portare avanti...», disse il notaio Giroldi, uno degli amici di famiglia.

«Siamo tutti sicuri che Franco sarà all'altezza», intervenne la moglie del nuovo agente capo.

Il giorno seguente il valsesiano si mise subito all'opera. E con una carrozza raggiunse Alagna dove stava seguendo la realizzazione di una fucina a Mollia.

«Avete sentito quanti incendi stanno accadendo?», esordì Franco con i signori Bender.

I coniugi si scambiarono uno sguardo: «Non ce ne parli: i nostri cognati che vivono a Torino, dicono che è un disastro! Dove andremo a finire?».

«Sua illustrissima Signoria, il Re, ha pensato di darci la possibilità di proteggerci dai rischi».

Lo sguardo del signor Bender valeva più di mille parole.

«Vi ruberò solo qualche minuto e vi racconterò questa bella novità», proseguì l’assicuratore.

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«E così si mise a spiegare cos'era questo nuovo istituto».

«E quindi alla fine i Bender accettarono?».

L'ava del primo agente capo sorride e fa un accenno di assenso a Marta.

«Quella fu la sua prima polizza – prosegue - ne fece molte altre per poi dare il testimone ad altri colleghi le cui identità però si sono perse nelle pieghe del tempo».

La giovane rimane letteralmente folgorata dalla storia che quella anziana le ha raccontato:

«Vorrei saperne di più, proverò ad approfondire», esordisce Marta.

«Allora, quando avrai altre storie, me le racconterai tu!».

«Lo farò».

Il sole nel frattempo sta tramontando e un leggero vento si leva tra le fronde degli alberi.


Questa Briciola è legata ad un progetto che si sta sviluppando e vede protagonista la agenzia Reale Mutua di Borgosesia.

Il racconto che qui presentiamo è nato dopo un lavoro di ricerca sulla storia dell'assicurazione valsesiana, condotta da Carlotta Tonco. Il protagonista della storia pubblicata sul blog Briciole è l'omonimo di Francesco Antonio Molino, il primo agente di Reale operativo a Varallo. Fu nominato agente intermediario il 29 settembre 1829 e divenne capo il 10 novembre 1829.

Questa Briciola dunque è una anticipazione di un programma più ampio: seguiranno ulteriori aggiornamenti.


La fotografia è il frontespizio di una antica polizza tratta da "Un mare di rischi, tra pirati, scommesse e mercanti. Un viaggio nella storia delle assicurazioni", 2020. 

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