La leggenda del sambuco

La pioggia si è placata da poco. Le ultime gocce si sono posate sui fiori di sambuco che erano sbocciati nei giorni precedenti. Giulia osserva quelle piccole gemmette sulla pianta. "La natura riesce sempre a creare meraviglia", pensa. E in quell'istante sente la voce dell'anziana che vive nella baita accanto alla sua. "Sono belli quei fiori...", sussurra Nenna sul ballatoio della sua abitazione, nel piccolo paesino ai piedi delle montagne.
"Splendidi nella loro semplicità", risponde Giulia.
"Ma tu sai perchè hanno la forma delle stelle?", chiede sorridendo l'anziana.
La giovane si limita a rispondere con un semplice: "no, non lo so".
"Tanto tempo fa un sambuco, abituato di notte ad osservare il cielo, rimase sbalordito da quelle briciole di luce che brillavano tutto intorno alla Luna - racconta Nenna -. Non aveva mai visto qualcosa di così straordinario e magico. E la Luna si accorse che il sambuco dal fusto così esile era pressochè folgorato da quello spettacolo a cui lei invece era abituata. E così, non appena il sole stava per tornare, chiese al vento di portare le stelle al sambuco. I raggi del sole si fecero largo tra le foglie dell'alberello e iniziarono a far brillare i germogli che da lì a poco sarebbero diventati dei fiori. La pianticella si risvegliò e notò che tra i suoi rami, solitamente spogli, c'era qualcosa di nuovo. Il sole accarezzò le gemmette che sbocciarono, assumendo la forma delle stelle, proprio come quelle che di notte erano solite illuminare il cielo. E così da quel giorno, ogni primavera si dice che il firmamento arrivi in terra con lo sbocciare dei fiori sambuco".
Nenna termina il racconto e vede Giulia con un gran sorriso: "Grazie per questo tesoro che mi ha raccontato, lo conserverò nel mio cuore e ogni volta che vedrò quei fiori penserò alle sue parole". L'anziana sorride mentre il vento smuove i rami fioriti che emano un profumo dolce nell'aria. 

Commenti