A scuola coi mirtilli

Per me il tempo della scuola è inequivocabilmente associato alla raccolta dei mirtilli. Ogni anno, sul finire di agosto, noi bambini eravamo impegnati in una caccia al tesoro davvero originale. Preparati gli zainetti si iniziava a camminare su su tra le cime delle valli a raccogliere quel dono della natura.

 "Ne ho trovati dieci" gridava la Susanna, "Io undici", rispondeva il Giovanni. Insomma, c'era una vera e propria sfida all'ultimo mirtillo. I sentieri scoscesi e l'aria ormai fredda che increspava la pelle non ci facevano desistere. Stavamo giornate intere tra quegli arbusti dalle foglie verdi, ellittiche e colore verde chiaro. E ogni chicco che riponevamo nei nostri piccoli cavagnetti sprigionava una gioia immensa. 

Ricordo poi che quando sul far della sera scendevano nel nostro villaggio e ognuno di noi tornava nelle proprie dimore,  le nostre mamme erano solite distribuire i mirtilli in parti distinte, la mia diceva sempre: "Un po' serviranno per preparare la torta che dovrai portare alla maestra, parte faremo una marmellata e parte la mangeremo dopo cena". Come puoi capire, il quantitativo di mirtilli che riuscivamo a raccogliere era talmente grande che sapere come conservare tutto quel ben di Dio era una priorità per tutti.

E così dopo la consueta pianificazione, le mamme si mettevano all'opera, la mia riproduceva la tradizionale ricetta tramandata dalla nonna e ancora prima dalla bis.

Prendeva farina, un uovo e inziava a mescolare. Amalgamava quell'impasto con grande cura sino a che si creava una sfera, distesa poi su una teglia. 

A quel punto, si infornava nella stufa e attesi i minuti canonici, la mamma prendeva un guantone e sfornava. Distendeva in seguito crema e mirtilli. Il tutto veniva fatto la sera prima dell'inizio della scuola. 

Per me il futuro aveva il profumo della torta al mirtillo, lo confesso. 

Ancora oggi io e la mia bimba qualche giorno prima di settembre andiamo a cercare mirtilli per poi prepararci  ad un nuovo anno che ci auguriamo sia meraviglioso come quel frutto di montagna e armonioso come il profumo del dolce di montagna.