L'affresco di San Gregorio e il segreto ben custodito
L’oratorio di San Gregorio è un puntino tra i monti della Valsesia. E' simile ad un segreto ben custodito. La facciata è modesta, il legno consumato dal tempo e un piccolo campanile che sbircia timido alla ricerca del cielo. Dentro, l’aria è fresca, le pareti raccontano storie scritte con pigmenti che il sole ha scolorito, ma non cancellato. C’è un santo, vestito con abiti sacri, la mano alzata in un gesto di benedizione. Due figure inginocchiate lo accompagnano, figure senza tempo. Ma è la scritta a catturare l’attenzione di Lisa, che è arrivata da lontano, cercando un po’ di quiete, senza sapere cosa avrebbe trovato. Non è latino, come avrebbe immaginato. Non è il linguaggio dei libri sacri e degli altari imponenti. È volgare, la lingua semplice e dura della gente di montagna. Chi dice questa orazione con devocion vera ottien perdon d’ogne maniera. Lisa si avvicina al muro, le dita quasi sfiorano le lettere scolorite. Sente il peso di quelle parole, scritte forse cinque se...