Il ponte tra "Voglio" e "Posso"

Un tempo in Alta Valle vi erano due paesi: "Posso" e "Voglio". Erano piccoli nuclei, costruiti su due versanti di due montagne diverse, uno di fronte all'altro.  Ogni abitante era molto legato al suo territorio, tanto che per nessun motivo avrebbe mai pensato di varcare il confine stabilito. E quella legge non scritta, ma tramandata di generazione in generazione, venne ripetuta a Martino e Sofia, due bimbi nati lo stesso giorno e alla stessa ora, seppur in due paesi tanto diversi ma medesimi allo stesso tempo.
Il tempo scorreva: la neve imbiancava le vette e in un battito di ciglia era poi estate. E anche Martino e Sofia crescevano diventando ben presto simili a due note fuori dallo spartito.
Un giorno i due ragazzi si incrociarono sui rispettivi versanti e cominciarono a chiacchierare. Una parola tirò l'altra e via via nacque una amicizia. Un giorno di inverno la neve si fece così fitta che distrusse tre cascine di "Voglio", il paese dove viveva Martino. La disperazione degli abitanti volò alle stelle: pur non riportando gravi conseguenze gli animali persero il loro riparo e il fieno, preparato l'estate precedente, andò perduto. Sofia come altri abitanti di "Posso" vide dalla finestra la tragedia e così cercò di appellarsi al padre, che aveva un cuore d'oro.
"Dobbiamo andare a Voglio e aiutare quella povera gente". 
"Ma come facciamo?", rispose l'uomo.
"Servirebbe qualcosa che ci porti da loro come un lungo trave agganciato alle montagne" e detto questo Sofia disegnò su un pezzetto di carta quello che oggi chiameremmo ponte. Il padre della ragazza non disse nulla, rifletté sulla proposta della figlia. In cuor suo aveva sempre pensato che Sofia fosse una giovane con la testa sulle spalle e ingegnosa, e così decise di darle ascolto. Il falegname uscì di casa e cominciò a chiamare a sé tutti gli altri abitanti di "Posso" e li riuscì in qualche modo a convincere. E così pian piano, con il materiale che avevano a disposizione , crearono un collegamento. Si assicurarono che reggesse e uno alla volta raggiunsero "Voglio". I residenti di quest'ultimo paese rimasero sbigottiti, non si sarebbero mai immaginati di veder i "vicini di casa" sul loro versante. In men che non si dica, "Posso" risollevò "Voglio". I tetti delle cascine vennero sistemati e gli animali messi al sicuro. E così, superata quella situazione difficile, Martino incontrò di persona Sofia e la ringraziò. "Dobbiamo rendere quel passaggio forte e possente, ci aiutate?". 
Martino sorrise e corse subito a chiamare gli altri uomini del paese. 
Nessuno si oppose, ciascuno iniziò a reperire sassi da modellare per creare grandi blocchi. In seguito, con delle corde cominciarono a tendere un arco da usare come guida alla costruzione. In un mesetto circa realizzarono il ponte. 
Una volta terminato, le due comunità decisero di organizzare una festa. Fu un momento assolutamente straordinario non solo perché si completò un'opera importante ma anche perché da quel momento due paesi divisi da uno strapiombo riuscirono a unirsi.


Foto dal web di uno degli storici ponti presenti in Alta Valsesia, il racconto è invece inventato da chi scrive. 

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