Resilienza
Lá sul davanzale del camino una fotografia in bianco e nero, datata 8 marzo 1960. Mano nella mano, un tailleur color crema per lei e un competo semplice per lui. Ad unirli un amore fiorito qualche anno prima, in tempo di guerra e bombardamenti. Un legame che ha oltrepassato le paure e il terrore di non rivedersi più, tra i declami roboanti e le azioni belliche. Un filo tra due cuori che non si è peró mai spezzato ma si è tramutato nel cercare l'uno la mano dell'altra, nel riempire il carrello della spesa, sorridere di fronte al sorgere dell'alba, nel sorprendersi e far brillare gli occhi vicendevolmente. E poi i risparmi per far studiare i ragazzi e la gioia di nipoti che donano emozioni spumeggianti. Ne hanno passate tante loro, e sono ancora qui ad affrontare un'altra avventura. Qualcuno dice più difficile, per loro solo una delle tante. Lei, vicina ai 90 anni, schiena ricurva e capelli color neve, ma ancora in forma, guarda dalla finestra dell'ospedale Giovanni, suo marito, amico, porto sicuro e cuore, in quarantena da ieri. Lui, suo coetaneo, con il camice e il volto triste, la guarda. Non si dicono nulla a parole, sono gli occhi a parlare e a dirsi a vicenda: "andrà tutto bene, il sole tornerà a risplendere e lo ammireremo insieme, come abbiamo sempre fatto".
Queste poche righe si ispirano ad una storia vera. Foto tratta dal web.
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